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Monopattino elettrico: norme, consigli e sicurezza in strada

Da utilizzatori ed appassionati del mezzo riteniamo importante, prima di continuare a portarvi articoli su nuovi monopattini ed accessori, dirvi che il monopattino elettrico non è un giocattolo; in strada dobbiamo essere tutti responsabili. I mezzi di micromobilità elettrica sono veri e propri mezzi di trasporto; perciò, un errore può costarti la vita.

Ricorda che per guidare il monopattino elettrico devi avere compiuto i 14 anni.

La nostra mission rimane, sempre, quella di sensibilizzarvi ed avvicinarvi alla micromobilità, una mobilità alternativa ecosostenibile,  ma vogliamo farlo in sicurezza, consigliandovi prodotti conformi, affidabili  e di qualità.

Se ti stai avvicinando per la prima volta al mondo dei monopattini elettrici, abbiamo riassunto, per te, in 8 punti, alcune delle cose che riteniamo  importanti tu sappia; aiutandoti, inoltre,  a conoscere anche  l’attuale norma che regola l’utilizzo del mezzo nel nostro Paese (per tutti gli altri sarà un ripasso):

1- Esegui regolarmente la manutenzione del tuo mezzo (controlla la pressione delle gomme, controlla il serraggio delle viti e il suo stato generale; facendo, ad esempio, anche molta attenzione al corretto funzionamento dei dispositivi di illuminazione). Per un corretto utilizzo non portare mai al di sotto del 20% il livello di carica della tua batteria; oltre a ridurne la vita, potresti danneggiarla;

2- Non guidare il tuo monopattino elettrico in caso di maltempo (pioggia e neve); il rischio di cadere per terra perdendo aderenza è molto alto. Oltre che ad essere pericoloso, potrebbe portare ad un’usura precoce del telaio del tuo monopattino (viti, cuscinetti, parti meccaniche in generale ecc…) e, attraverso l’infiltrazione dell’acqua, si potrebbero danneggiare ed ossidare le componenti elettroniche (centralina, dashboard, motore, batteria) e, nei peggior casi, potrebbero verificarsi cortocircuiti veri e propri. Leggi attentamente il MANUALE UTENTE che solitamente trovi nella scatola del prodotto per  scoprire il grado di impermeabilità e certificazione  IP del tuo monopattino;

3- Ricorda che il tuo monopattino, per rispettare la normativa e, quindi, essere omologato alla circolazione su strada, deve avere una potenza nominale di 500W/ 0,50 kW;  inoltre, dev’esser dotato di un regolatore di velocità, due freni (uno per asse/ruota, anteriore e posteriore, indipendenti tra loro, anche uno meccanico ed uno elettronico), un segnalatore acustico; una luce di posizione, una di stop ed infine indicatori luminosi di svolta/direzione (nel caso il tuo monopattino non ne fosse ancora provvisto hai tempo fino al 1° gennaio 2024 per installarli e, di conseguenza, adeguarti al recente aggiornamento della normativa).

4- Ricorda che dopo la mezz’ora successiva al tramonto, per la guida notturna, è obbligatorio l’utilizzo del giubbotto catarifrangente e/o delle bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Per quanto non siano obbligatori, ti raccomandiamo l’utilizzo dei dispositivi di protezione personale, come casco e guanti.

5- Rispetta i limiti di velocità imposti dall’attuale normativa; circolando sulle strade urbane ad una velocità massima di 20 km/h e di 6 km/h nelle aree pedonali e rispettando il codice della strada;

6- Ricorda che è assolutamente vietato circolare sui marciapiedi e sulle strade urbane, dove il limite di velocità è superiore ai 50 km/h, sulle strade extraurbane, salvo che non siano dotate di piste ciclabili, e ricorda che non puoi guidare contromano, salvo nelle strade a doppio senso di circolazione.

7- Ricorda che è assolutamente vietato circolare in 2 su un solo monopattino, che non puoi trasportare oggetti o animali e tantomeno trainare e/o farsi trainare da veicoli.

8- Ricorda che è assolutamente vietata la sosta sui marciapiedi, dato che puoi diventare d’intralcio per il passaggio di passeggini ed/o carrozzine per disabili; utilizza per le tue soste gli stalli riservati alle biciclette, ai ciclomotori e ai motoveicoli.

Quando sei in strada guida con prudenza, seguendo le norme ed in modo responsabile.

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Parigi: il blocco dei monopattini a noleggio poteva essere evitato

Oggi, con questo articolo, torniamo a parlare di monopattini elettrici, più precisamente della decisione e della presa di posizione di Parigi.

In una seconda parte, esporremo il nostro punto di vista su come poteva, e può ancora, essere gestita la situazione generale sul fronte della micromobilità elettrica.

Parigi è stata la prima città in Europa che, nel 2018, introdusse i monopattini elettrici in sharing, ma è stata anche la prima a toglierli.

In effetti, non è la prima volta che si parla del “problema dei monopattini elettrici” facendo riferimento, in questo caso, a quelli in sharing; sia a Parigi, ma anche in Italia ed in altre città europee e non.

Secondo noi, se non è andato tutto secondo i piani, il problema non è dei monopattini elettrici in sharing, non è del servizio offerto, ma è di chi lo utilizza e delle incomplete norme che hanno finora attuato i vari governi per “gestire” la micromobilità elettrica, una mobilità del tutto nuova, un modo diverso per muoversi nelle nostre città in modo ecosostenibile. Di questo approfondiremo successivamente nell’articolo.

Concentriamoci, invece, ora sul domandarci: che cosa è successo nella capitale francese per portare ad una scelta così drastica?

I dati analizzati segnalano che i monopattini elettrici in sharing hanno causato una forte crescita di incidenti e di problemi di decoro urbano: dal parcheggio selvaggio sui marciapiedi a quello in strada.

(Photo by Hugo Lebrun / Hans Lucas / Hans Lucas via AFP)

Ecco alcuni dati degli ultimi anni:

  • Nel 2019, le vittime degli incidenti mortali sono state 10;
  • Nel 2021, le vittime degli incidenti mortali sono state 24, a fronte di 247 incidenti totali con il mezzo;
  • Nel 2022, le vittime degli incidenti mortali sono state 3, a fronte di 408 incidenti tra monopattini privati e in sharing, causando 459 feriti.

Da questi dati che vi abbiamo dato, si può notare che i numeri, anno per anno, siano raddoppiati; facendo prendere al comune parigino la decisione di revocare le licenze alle società di noleggio di monopattini.

Portando, di conseguenza, al bando i monopattini elettrici dalla capitale.

Promosso dal sindaco Anne Hidalgo, domenica 2 aprile 2023 si è tenuto un referendum consultivo in cui i parigini sono stati chiamati a votare a favore (SI’) o a sfavore (NO) della continua disponibilità dei monopattini a noleggio.

Come volevasi dimostrare, il pensiero pilota trascinato ha portato ad un secco NO, grazie all’89% dei voti, ovvero il voto di 103.080 persone; in percentuale hanno votato solamente il 7.5% delle persone con diritto di voto, un’affluenza di persone davvero bassa.

Va ribadito, inoltre, che essendo stato un Referendum consultivo la decisione finale spettava comunque al comune parigino che, nella figura del Sindaco Anne Hidalgo, si era dimostrato da tempo più che favorevole a rimuovere questo servizio.

Il 31 agosto 2023 scadranno le licenze delle 3 società che hanno in appalto il servizio di noleggio monopattini a Parigi, parliamo di Dott Lime e Tier. Il provvedimento avrà quindi efficacia dal primo settembre del 2023, dicendo così stop al servizio, da come si può dedurre: verranno rimossi tutti i 15.000 monopattini che potevano essere noleggiati, 5.000 a testa per operatore. Ricordiamo che il provvedimento coinvolge solo il servizio di sharing, senza includere i monopattini privati che potranno continuare a circolare secondo le norme vigenti in Francia.

Monopattini a noleggio a Parigi CHESNOT/GETTY IMAGES

Come si poteva evitare questa scelta drastica? Tutto parte da una normativa errata secondo noi


Da come abbiamo appreso nella prima parte dell’articolo, i monopattini elettrici sono, ad oggi, più un problema che una soluzione.

La vicenda di Parigi ne è la prova, ed anche altrove non sta andando bene; tanto che temiamo che una scelta simile possa essere promossa anche nel nostro paese ed in altre città europee.

In questa seconda parte, quindi, dato che per noi è possibile evitare quest’escalation a livello europeo e mondiale, analizzeremo delle strategie per integrare la micromobilità elettrica nella mobilità odierna senza troppi intoppi. Questo senza aver prima ribadito l’importanza di un utilizzo consapevole di tutti i mezzi e senza aver prima descritto le dinamiche che avvengono dal boom fino ad oggi attorno alla micromobilità elettrica.

Una mobilità alternativa che dovrebbe essere ecologica e sostenibile che sembra, invece, essere un bel groviglio per istituzioni, comuni e per interi stati. Lo dicono i mass media, le testate giornalistiche ed i telegiornali che continuano ad alzare polveroni su polveroni sulla vicenda, strumentalizzando, a parer nostro, molte delle notizie.

Sinceramente, da utilizzatori del mezzo come privati riconosciamo che, quando ci muoviamo per la città, da una parte troviamo parecchi curiosi del mezzo, dall’altra automobilisti e motociclisti che provano odio verso la nostra categoria, facendoci sentire come se fossimo d’intralcio e di troppo.

Infatti, essendo di parte, ci piacerebbe fare un paragone dicendo che gli incidenti in cui troviamo coinvolti i monopattini siano minori rispetto quelli che coinvolgono le automobili, ma riteniamo che sarebbe poco etico e corretto perché, ovviamente, come sappiamo tutti, il numero di monopattini che circola è minore rispetto al numero di automobili, scooter, macchine e, forse, anche bici presenti sulle nostre strade, così come nel resto dell’Europa e del mondo.

Siamo molto d’accordo che il noleggio/sharing dei monopattini crea parecchi problemi in città portando spesso incidenti, feriti e morti, sia per chi lo utilizza, sia per chi si ritrova travolto da utilizzatori indisciplinati e maleducati.

Molti di questi utilizzatori sono venuti a conoscenza del mezzo durante il lockdown per la pandemia in corso e, da quando è scoppiato il “boom dei monopattini” sono passati ormai degli anni.

Nonostante il passare del tempo, la normativa attuata, come dicevamo all’inizio della prima parte dell’articolo, risulta incompleta ed anche imprecisa, sia in Italia che nel mondo; portando confusione, caos e disinformazione, condite da quella che consideriamo, come vi abbiamo già detto in anticipo, una propaganda contro il mezzo in generale.

Finora vi abbiamo detto ciò che ad alcuni piace ascoltare: ma se vi dicessimo che anche vietando l’utilizzo dei monopattini il risultato sarebbe lo stesso? Se mettessimo gli stessi utilizzatori su un altro qualsiasi mezzo i problemi non si ridurrebbero; basta prendere gli esempi che sono da noi osservabili quotidianamente:

  • Ciclisti contromano;
  • Ciclisti che, addirittura, pedalano sui marciapiedi;
  • Ragazzi in bici con un amico dentro al cestino;
  • Scooter, bici e macchine parcheggiate sui marciapiedi;
  • Macchine e corrieri che sostano o, addirittura, parcheggiano sulle ciclabili;
  • Automobilisti, motociclisti e perfino ciclisti che sfrecciano sulle strade non rispettando i limiti di velocità; passando anche con il rosso e travolgendo pedoni ed animali;
  • Persone che si dilettano con acrobazie in strada con auto, moto o bici;
  • Macchine con un numero di persone superiori ai posti della stessa, causando morti e feriti in caso d’incidente per ulteriore mancato utilizzo di cinture.

Potremmo continuare con infiniti esempi, ma non è il nostro intento; non vogliamo tantomeno mettere una categoria contro l’altra, ma vogliamo soffermarci e sottolineare che il problema sono le persone indisciplinate, a priori del mezzo utilizzato.

Quello che, quindi, sarebbe dovuto essere stato attuato da parte dei diversi governi del mondo, vedendo i primi problemi di questa nuova mobilità alternativa attraverso il focus sullo sharing, era istituire un tavolo tecnico con esperti del settore in stretta collaborazione con gli operatori che noleggiano i monopattini. Sarebbe poi spettato al nuovo tavolo tecnico la proposta della stesura di una nuova norma più completa per la micromobilità, che ad oggi, a parer nostro, lascia buchi anche per altri mezzi rientranti nella categoria come i monoruota elettrici, gli hoverboard, gli skateboard elettrici e onewheel.

Noi non siamo degli esperti in legge e non ci vogliamo sostituire ad essi, ma eccovi alcuni dei nostri consigli per un’ipotetica nuova stesura della norma che regola l’utilizzo dei principali mezzi a propulsione elettrica in Italia, ma anche nel mondo:

  • Obbligo del casco per tutti;
  • Istituzione di una nuova categoria: quella della micromobilità elettrica; visto che l’equiparazione alle bici, secondo noi, non risulta corretta. Questo per includere anche gli altri mezzi di micromobilità elettrica citati;
  • Obbligo di frequenza di un corso teorico per poter guidare qualsiasi mezzo di micromobilità elettrica, argomenti uguali a quelli della patente AM.
  • Età minima per guidare questi mezzi di 14 anni;
  • Limitazione della potenza nominale per i minorenni (es. 350400W di potenza nominale fino ai 18 anni per i monopattini. Da rivedere per ogni mezzo di micro mobilità, in quanto, ad esempio, sul monoruota potrebbero risultare pochi);
  • Obbligo di assicurazione RC con possibilità di furto incendio che copra tutti i mezzi di micromobilità sopra citati (costo max annuale di 50 euro, legata alla persona);
  • Targa identificativa per tutti i mezzi di micromobilità elettrica identificativa (costo di rilascio irrisorio, legata alla persona);
  • Modifica dei limiti di velocità attuali per i monopattini ed applicazione degli stessi su tutta la micromobilità elettrica: riportare i 25 km/h nelle strade urbane e mantenere i 6 km/h nelle aree pedonali (anche se potrebbe risultare difficile tale applicazione sugli altri mezzi di micromobilità elettrica);
  • Introduzione di stalli dedicati e parcheggi sicuri all’interno di attività commerciali, anche con l’introduzione di un’eventuale tariffa (a tal proposito ci piaceva la soluzione proposta da Locko che potrebbe essere estesa a tutti i mezzi di micromobilità elettrica);
  • Rimozione del limite della potenza nominale di 500W, lasciando solamente il limite sulla velocità (difficilmente applicabili sugli altri mezzi di micro mobilità elettrica e per chi abita in collina o montagna).

Lista non esaustiva che potrebbe essere sicuramente rivista e seguita da altre aggiunte.

Per quanto riguarda lo sharing, per risolvere il problema della sosta selvaggia e del vandalismo siamo favorevoli all’introduzione del modello Coreano realizzato dal Korea Railroad Research Institute, entrato in test a fine 2022 nella nazione. Ma andiamo a vedere meglio di cosa si tratta:

  • I monopattini possono essere noleggiati e devono essere riconsegnati solo in aree appositamente realizzate, si parla di vere e proprie stazioni di presa e riconsegna in cui avviene automaticamente la ricarica del mezzo al parcheggio della restituzione;
  • Introduzione di un’algoritmo di una intelligenza artificiale (IA) chiamato “Smart Scoring”, installato su un dispositivo che, collegato al monopattino, analizza e valuta le abitudini di ogni conducente e rileva le violazioni del codice della strada.

Siamo sicuri che l’introduzione di una norma ben fatta e seguita da alcuni di questi consigli porterebbe ad un calo degli incidenti con il monopattino elettrico e lo sharing risulterebbe gestibile al meglio, portando benefici anche ad altri mezzi di micromobilità elettrica, ad oggi tagliati fuori dalla stessa.

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Yeti, il monopattino elettrico 2.0

In questo articolo, parleremo dello Yeti Electric Scooter S9, il primo monopattino elettrico di Monomobility che approda oggi sul mercato, disponibile fin da subito in preordine ad un prezzo davvero vantaggioso, con spedizioni a partire dal 7 luglio 2022. In fondo all’articolo trovi anche il link per acquistare lo Yeti, andando anche a supportarci.

Monomobility nasce a Torino, fondata da Mario Cola, Lorenzo Turri e Davide Picchi, che ricopre il ruolo di CEO.

Quando Mario ci ha contattato per la prima volta, per parlarci dello Yeti, abbiamo capito fin da subito che dietro questo monopattino c’è tanta passione, voglia di fare e mettersi in gioco. “Abbiamo provato monopattini per un’anno e mezzo, per cercare la base su cui partire, e sviluppare l’idea di monopattino che avevamo in testa, raccogliendo anche feedback dalle varie community, per scegliere alcune delle caratteristiche che il monopattino ha”; ci racconta Mario. In un mercato che potremmo definire ormai saturo di prodotti, Yeti è il monopattino 2.0, leggero, veloce, sicuro e che richiede poca manutenzione, tra pochissimo scopriremo il perché. Pur non avendolo ancora provato, possiamo dirvi che Mario è riuscito a farci desiderare di possedere uno Yeti.

Lo Yeti viene prodotto ed assemblato in Cina, secondo specifiche di Monobility con modifiche al telaio, centraline, firmware e componenti; il tutto testato accuratamente prima di essere lanciato sul mercato, per portare l’esperienza finale con il prodotto ad un livello successivo con standard di qualità molto alti.

Vediamo più da vicino lo Yeti


Lo Yeti si mette davanti al cliente che cerca un monopattino pratico, come uno Xiaomi M365 o un Ninebot G30, ma con delle prestazioni simili a monopattini di fascia media, come i Mantis, il Dualtron Mini e i Vsett, senza dover effettuare modifiche ad ammortizzatori, gomme da 10 o altro.

Scopriamo insieme le principali caratteristiche dello Yeti:

  • Telaio monoscocca, realizzato in magnesio, rendendo lo stesso uno dei più leggeri sul mercato, come dichiarato dal brand; riesce, inoltre, a garantire maggior affidabilità e sicurezza al cliente, grazie all’assorbimento delle asperità del terreno che rimangono tutte a carico delle sospensioni. La scelta di un telaio di questo tipo si rivela azzeccata, dando al monopattino maggior solidità, come abbiamo potuto appena vedere, andando ad azzerare la manutenzione del monopattino stesso.
  • Sospensioni molto morbide che, come anticipato, riescono ad assorbire tutte le asperità del terreno; sull’anteriore troviamo installata una sospensione a molla con precarico regolabile e sul posteriore una sospensione ad elastomero, molto simile a quella presente su alcuni monopattini elettrici Dualtron di fascia alta.
  • Motore posteriore brushless da 500W nominale, con picco di 1150W massimo che, come possiamo leggere dal sito del brand, riesce a garantirci ottime performance, permettendoci di affrontare salite con una pendenza massima fino al 30% e promettendoci una velocità da 0 a 30 km/h in soli 3,5 secondi; la velocità massima del monopattino, misurata su strada a GPS, è di 42 km/h e, a ruota alzata, di 45 km/h.
  • Batteria 48V da 13Ah che, come dichiara il brand, dà al monopattino un’ottima gestione dei consumi e gli riesce a far avere un’autonomia pari a 50 km ad una velocità di 20 km/h;
  • Pneumatici da 10 pollici tassellati, per affrontare anche terreni non asfaltati o sconnessi.
  • Impianto frenante ottimo, freno a tamburo anteriore che richiede una pochissima manutenzione, installato su un cerchione con lo stesso design di quello del Ninebot Max G30. Sul posteriore troviamo, invece, un freno a disco da 140mm, con pinza meccanica, assistito anche da un ottimo freno elettronico / freno motore, come comunicatoci.
  • Sistema di chiusura molto simile a quello del G30 ma che, come mostratoci in un video anteprima dello stesso, risulta molto più solido e robusto, realizzato in metallo forgiato, con inoltre una chiusura a scatto.
  • Impianto di illuminazione sull’anteriore, in cui troviamo un faro a led con design projector, nel quale, la luce viene proiettata a fascio, per essere più visibile la sera; sul posteriore abbiamo una grossa luce di stop e, inoltre, su entrambi i lati, troviamo delle strisce led di colore blu.
  • Dimensioni contenute: il monopattino da aperto misura 117x54x126 cm, da chiuso 117x54x57 cm e ha un peso di soli 19,8 kg, rendendolo un monopattino perfetto per essere trasportato nel bagagliaio di un’auto ed anche sui mezzi pubblici.
  • App Bluetooth disponibile sia su Android che su piattaforma iOS (Apple, iPhone) per controllare e personalizzare alcuni parametri del monopattino, ma anche per visualizzare i km percorsi.
  • Non mancano dotazioni standard, come campanello acustico, cruise control, protezione e gestione del calore, resistenza a sporco, polvere e schizzi d’acqua con certificazione IP54; essendo lo Yeti uno tra i monopattini meglio assemblati che abbiamo visto, nonostante fino ad adesso lo abbiamo potuto vedere solo in foto e video, riteniamo che, nonostante non abbia certificazioni varie, anche in caso di una leggera pioggia, il monopattino non dovrebbe subire danni; ovviamente sconsigliamo di utilizzarlo sotto la pioggia, perché comunque, nel momento in cui Monomobility dovesse trovare all’interno del vano batteria dell’acqua, non vi riconoscerebbe la garanzia.

Scheda tecnica


PRESTAZIONI

• Motore posteriore 500w 48v (1150w max)
• 4 Velocità (6kmh, 15kmh, 20kmh, 45kmh)
• Autonomia 40-50km (20kmh)
• Batteria 13Ah 48v (max 54.6v) INR-18650
• Pendenza massima 30%
• Carico massimo 120kg
• 0-30kmh in 3.5 secondi

CICLISTICA E DIMENSIONI

• Peso 19.8kg
• Dimensioni 11754126cm (piegato 1175457cm)
• Telaio monoscocca in magnesio
• Pneumatico anteriore 10×2,75 tubeless
• Pneumatico posteriore 10×3 a camera d’aria
• Sospensione anteriore a molla e posteriore ad elastomero
• Freno a tamburo anteriore
• Freno a disco 140mm e E-ABS posteriore

DOTAZIONE

• Caricatore 48v 2A (4-6h ricarica completa)
• Cruise control
• Campanello acustico
• Protezione surriscaldamento e sottotensione
• Faro anteriore projector
• Stop posteriore LED e segnalatore di frenata
• Led blu laterali di posizione
• Resistenza a sporco e polvere IP54
• App mobile Android e iOS

Test ride Yeti il 12 giugno a Milano


Eravamo curiosi, noi per primi, di metter mano sullo Yeti; siamo così riusciti, in collaborazione con il gruppo “Club Monopattini Milano”, gestito sempre da noi, in occasione del “Tredicesimo incontro in monopattino”, ad avere con noi all’uscita Mario Cola (uno dei 3 fondatori di Monomobility) che porterà un’unità dello Yeti, da far provare a chiunque lo voglia.

Qualche info sull’incontro:

Quando: domenica 12 giugno 2022
Luogo di ritrovo: A Milano, di preciso ci ritroveremo appena fuori dalla fermata della metropolitana Abbiategrasso M2 – Linea verde
Orario di ritrovo: 14:30
Percorso che faremo: clicca qui per visualizzare il percorso e km dello stesso

DISCLAIMER
Essendo un incontro spontaneo di persone, la responsabilità dei danni causati a cose, animali o persone, rimane del singolo che le causa.
Durante l'incontro, dobbiamo rispettare il codice della strada.
Le protezioni sono consigliate, non obbligatorie, ed a discrezione di ogni singolo monopattinista.

Considerazioni finali e prezzo


Come abbiamo potuto capire in questo articolo, la nostra fiducia e le nostre aspettative, sono tante. Siamo sicuri che il brand riuscirà ad affermarsi sul mercato con questo nuovo prodotto ed allo stesso tempo siamo curiosi di vedere anche le loro prossime novità.

Lo Yeti è un monopattino molto essenziale, caratterizzato da un design con telaio monoscocca in magnesio che lo rende leggero, veloce e sicuro, perfetto per chi proviene da uno Xiaomi M365 o Ninebot Max G30 e vuole fare un salto di qualità ad un monopattino più completo che non ha bisogno di molta manutenzione, allo stesso tempo con delle ottime prestazioni.

Monomobility ci ha promesso e anticipato che curerà molto anche il post-vendita (servizio di garanzia di 24 mesi) con un servizio di assistenza e di garanzia da remoto, attivo fin da subito; recandovi a questa pagina potrete leggere di cosa stiamo parlando: clicca qui per saperne di più sull’assistenza Yeti Scooter

Se hai bisogno di un monopattino per i tuoi spostamenti quotidiani, alternando il tuo tragitto con i mezzi pubblici o la macchina, lui è il monopattino perfetto, visto il peso davvero contenuto, di soli 19,5 kg.

Quasi ci stavamo dimenticando! Monomobility ci ha comunicato che sono già al lavoro per un kit frecce che sarà disponibile a breve per tutti i possessori di uno Yeti.

Quanto costa lo Yeti? Lo Yeti costa € 849,00 ma, per le prime 30 persone che faranno il pre-order del mezzo, Monomobility permetterà di portarselo a casa a soli € 799,00.

S

Lo sapevi che Yeti è compatibile con la maniglia EVOGRIP, acquistala utilizzando il nostro CODICE SCONTO!

La maniglia EVOGRIP per la famiglia Ninebot G30 ed ora Yeti Scooter nasce per dare una soluzione a problemi che per noi possessori di monopattini sono la quotidianità. EVOGRIP è la prima e unica maniglia rigida per monopattino elettrico sul mercato.
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